Ogni anno, in concomitanza con l’avvicinarsi della stagione fredda, riceviamo numerose richieste di sopralluogo aventi come oggetto quello di verificare la comparsa o ricomparsa di macchie di muffa e umidità all’interno degli spazi regolarmente abitati dai proprietari di casa! Il fenomeno oltre che sgradevole dal punto di vista estetico, è particolarmente “fastidioso” perché incide sulle condizioni igienico sanitarie del locale interessato.
Rispondiamo ora alle tre domande più frequenti a riguardo:
1. Ma perché in corrispondenza di angoli o sporgenze è più frequente la formazione delle muffe? E, soprattutto, perché questo fenomeno si acuisce in concomitanza con la stagione fredda?
Devi sapere che le attività “umane” svolte all’interno delle abitazioni sprigionano nell’aria grandi quantità di vapore acqueo, (ad esempio, docce calde, la preparazione dei cibi, attività metaboliche, ecc…) il vapore, in sospensione nell’aria può concentrarsi in corrispondenza di angoli o punti che hanno un minore ricircolo di aria e pertanto meno predisposte ad una rapida asciugatura. Questa “attitudine”, in concomitanza con la stagione fredda, può portare l’umidità presente nell’aria più calda a condensare sulla superficie muraria, favorendo cosi l’innesco delle condizioni che avviano il proliferare della muffa. Le prime spore si sviluppano quando sulla zona interessata i valori di umidità raggiungono valori prossimi all’80% di UR (umidità relativa) ambientale.
Immagine rappresentativa di angolo con la presenza di umidità.
2. Ma perché l’aria arriva a condensare in quei punti?
Questo succede perché l’involucro ha dei punti deboli! Ovvero, delle zone più “fredde” che in presenza di umidità, attraversate da flussi di calore, “favoriscono” le condizioni ottimali per la formazione delle spore di muffa. Questi punti deboli vengono denominati “ponti termici”, ovvero zone che possiedono delle discontinuità geometriche (angoli/sporgenze) o “materiche” (pilastri, travi) tali da generare differenze nella quantità di flusso termico che attraversa l’involucro edilizio.
Immagine termografica acquisita durante una fase di rilievo.
3. Cosa posso fare per contrastare questo fenomeno?
Nel breve periodo posso essere messi in atto degli accorgimenti quali, ad esempio, quelli di aumentare il ricambio dell’aria interna per mezzo dell’apertura delle finestre o installando apparecchi per la ventilazione meccanica controllata (meglio se con recupero del calore!). L’aumento del numero di ricambi favorisce l’asciugatura e la riduzione dell’UR interna degli ambienti interessati. Aspetto negativo però è quello energetico, in quanto con l’apertura delle finestre anche il calore degli spazi interni fluisce verso l’ambiente esterno. Ad oggi, con l’aumento del costo dell’energia, è fondamentale evitare il più possibile “perdite” energetiche cosi da produrre effetti positivi sia per l’ambiente che per il portafoglio!
Operazioni più importanti come accorgimenti tecnici per l’eliminazione dei ponti termici, sono la posa di isolanti o intonaci “termici” che permettono di eliminare alla radice le criticità sopra esposte favorendo al tempo stesso condizioni di comfort ambientale e situazioni ottimali dal punto di vista igienico sanitario. L’eliminazione del ponte termico consente di ridurre le dispersioni energetiche! Al tempo stesso favorisce una riduzione significativa dei consumi!
La posa degli isolanti può essere eseguita dall’esterno e dall’interno, c’è però da dire che la posa dall’esterno affinché possa essere eseguita prevede interventi più importanti e costosi spesso da deliberare congiuntamente con gli altri condomini! La posa dall’interno se opportunatamente progettata garantisce ottimi livelli di riuscita.
Immagine a titolo esemplificativo della posa di un cappotto esterno.
Studio 36 è abilitato ai sensi della UNI EN ISO 9712 alla conduzione di studi ed indagini non distruttive per mezzo di apparecchiature complesse (termocamere, termoflussimetri, umidimetri,trigger point,ecc…) e con l’ausilio della strumentazione è in grado di individuare le zone maggiormente interessate da fenomeni di ponte termico e di stimare al contempo il “deficit” delle stesse rispetto alle condizioni ottimali. E’ importante rivolgersi ad un team di esperti per studiare l’andamento “termico” dei punti interessati cosi da consentire il calcolo degli spessori di isolante più adeguato evitando l’insorgenza della formazione di condensa interstiziale tra “parete” e “materiale isolante”.
Hai della muffa in casa?? Non esitare a contattarci!!