fonte: www.ingegneri.info
E’ finalmente disponibile in Gazzetta Ufficiale il testo delle nuove Norme Tecniche delle Costruzioni (a questo link la normativa) un aggiornamento che non avveniva dal 2008. L’entrata in vigore delle nuove regole, firmate dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Delrio, il Ministro dell’interno Minniti e il Capo Dipartimento della protezione civile Borrelli, è prevista entro 30 giorni dalla pubblicazione, mentre nel frattempo si aspetta la pubblicazione della Circolare applicativa e delle Appendici agli Eurocodici 2018.
Val al testo completo delle NTC tratto dalla Gazzetta Ufficiale in formato PDF in free download
Con le nuove NTC 2018 si stabiliscono le regole da seguire per la realizzazione, collaudo e prestazioni sia di nuove strutture, sia per l’adeguamento e la riqualificazione di quelle esistenti.
Il documento pubblicato in GU è composto da 3 articoli:
- L’Articolo 1 presenta il testo aggiornato delle Norme Tecniche per le Costruzioni;
- L’Articolo 2 stabilisce l’ambito di applicazione e le disposizioni transitorie
- L’Articolo 3 notifica l’entrata in vigore delle NTc 2018 a 30 giorni dalla loro pubblicazione in GU
NTC 2018: novità nella progettazione geotecnica
Le Nuove NTC 2018 prevedono diverse novità nell’approccio statico progettuale geotecnico. Per approfondire su questo tema, proponiamo di leggere questo articolo contenente le considerazioni del Prof. Stefano Aversa che ha partecipato alla Commissione Geotecnica e che ha provveduto alla revisione della Circolare esplicativa.
NTC 2018: novità per adeguamento e miglioramento sismico
Per anticipare il cambiamento dell’approccio di miglioramento ed adeguamento sismico alla luce anche della revisione della Circolare, vi suggeriamo invece questo articolo in cui viene rivisto il rapporto che scandisce la scelta tra adeguamento e miglioramento.
Ecco i primi commenti sulle Nuove norme tecniche delle Costruzioni 2018
Il commento di Federbeton
La Federazione di settore delle Associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo, dei materiali di base, dei manufatti prefabbricati, componenti e strutture per le costruzioni Federbeton definisce le nuove regole di qualificazione e controllo dei materiali e sulle responsabilità degli operatori come “sinonimo di un mercato più qualificato, condiviso dagli operatori della nostra la filiera che promuove qualità ed etica in un settore in tensione per la decennale forte crisi.
Tuttavia, fermo restando il vivo apprezzamento con il quale la Federazione ha accolto la notizia dell’approvazione del provvedimento, non mancano alcune criticità. Sembra, infatti, che la sua applicazione nei tempi previsti – in tempi ristretti e con progetti che si accavallano tra vecchie e nuove Norme – potrebbe generare alcune difficoltà, soprattutto perché il quadro regolamentativo non è ancora completo. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sta, infatti, lavorando alla stesura della Circolare esplicativa e di alcune Linee guida che hanno l’obiettivo di fornire istruzioni operative per la corretta applicazione delle Norme.
Nell’auspicare una rapida emanazione di questi documenti, la Federazione si confronterà con il Consiglio Superiore per fornire tutte le informazioni utili a far sì che le eventuali criticità applicative che dovessero emergere siano risolte attraverso idonee istruzioni operative.”
Il decreto gennaio 2018 Aggiornamento delle «Norme tecniche per le costruzioni» pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, è un provvedimento a lungo atteso dal settore. Aggiorna, infatti, un corpo normativo in vigore ormai da 10 anni e non più in linea con la realtà del mercato delle costruzioni.
Molte le novità per la filiera che, pur se ancora migliorabili, vanno a chiarire alcuni aspetti che in questi anni hanno dato luogo a interpretazioni non univoche. Le precisazioni circa i metodi di identificazione, qualificazione, controllo dei materiali e prodotti e le responsabilità degli operatori vanno sicuramente nella direzione di una maggiore garanzia di durabilità e sicurezza delle opere”.
«Il vantaggio in termini di qualità e sicurezza per l’utente finale deve sempre essere un obiettivo irrinunciabile. Ma anche dal punto di vista degli operatori della filiera le nuove Norme tecniche portano un vantaggio importante ovvero il riconoscimento dei propri sforzi per il pieno rispetto delle regole, in un mercato nel quale la perdurante crisi ha acutizzato comportamenti superficiali ed evasivi lungo tutta la fase di realizzazione delle opere.» Questo il commento del Presidente di Federbeton Sergio Crippa sull’uscita del nuovo provvedimento che recepisce in larga parte le esigenze della filiera. La Federazione, sotto il profilo della legalità, ha avviato importanti iniziative di promozione, con il contributo significativo dell’Atecap (Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato sua associata).
Il giudizio del Cnappc sulle NTC 2018
“Complessivamente positive anche se non mancano le criticità. Si è persa l’occasione per introdurre il fascicolo del fabbricato”. Commenta così il Cnappc, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori la pubblicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni.
Per Rino La Mendola, Vicepresidente del Consiglio Nazionale e Componente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici “le nuove norme tecniche riservano particolare attenzione agli interventi sugli edifici esistenti. La vecchia normativa negli interventi di miglioramento sismico , ad esempio, non imponeva il raggiungimento di standard particolari: bastava dimostrare che, con l’intervento, si migliorava la risposta strutturale della costruzione nei confronti di un sisma, anche in misura modesta. Con le nuove norme tecniche, invece, gli interventi di miglioramento sismico dovranno garantire una prestazione che oscilla, a seconda della destinazione d’uso, dal 60% al 100% delle prestazioni strutturali attese per le nuove costruzioni”.
“Per i beni culturali, in determinati casi, tali coefficienti potranno essere derogati, nella consapevolezza che in una basilica non possono essere raggiunte le performance strutturali previste per una costruzione in muratura, a comportamento scatolare, regolare in pianta ed in altezza”.
“Molta attenzione viene riservata all’affidabilità dei materiali ed alla manutenzione programmata della struttura durante la sua vita presunta. Tuttavia, a fronte di una grande attenzione per la manutenzione delle strutture di nuova costruzione e degli edifici dove sono previsti interventi di adeguamento o miglioramento sismico, non viene previsto nessuno strumento per il monitoraggio e la verifica costante delle condizioni di stabilità del patrimonio edilizio esistente”.
“Ciò costituisce – sottolinea il Consiglio Nazionale degli Architetti – una delle criticità più importanti della normativa vigente, soprattutto alla luce dei disastri causati negli ultimi anni dagli eventi sismici che hanno colpito l’Emilia Romagna ed il Centro Italia. La revisione delle norme avrebbe potuto costituire, infatti, una buona occasione per introdurre, anche con il supporto di un separato provvedimento normativo, quel “fascicolo del fabbricato” che promuoviamo da tanto tempo, quale strumento di monitoraggio delle condizioni di stabilità degli edifici esistenti. Una sorta di libretto sulla salute delle strutture e sullo stato di conservazione dei materiali, che un professionista incaricato dovrebbe aggiornare con una cadenza prestabilita, al fine di scongiurare quei collassi strutturali improvvisi che si succedono con una frequenza sempre più allarmante, non solo a seguito di un sisma, ma anche per semplice fatiscenza strutturale”.
fonte: www.ingenio.it
tutte le novità capitolo per capitolo
Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, dopo un lungo periodo di preparazione e di lungaggini burocratiche, vedono finalmente la luce, dopo la firma del Ministro Delrio dello scorso dicembre 2017 e le recenti firme del Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli e del Ministro degli Interni Marco Minniti.
Da notare che, a differenza delle NTC 2008, la vacatio legis non è stata di sei mesi, bensì di soli 30 giorni dalla pubblicazione in G.U. che, a questo punto, dovrebbe avvenire presumibilmente entro la metà del mese di febbraio.
Il testo delle NTC 2018 era già stato reso noto da quasi un anno ed in questo tempo non ha più subìto variazioni; le difficoltà, quindi, sono da addebitarsi esclusivamente a motivi burocratici, ed in particolare dalla valutazione della Commissione Europea.
Alla stesura delle NTC 2018 hanno partecipato, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, una commissione costituita da illustri cattedratici ed i rappresentanti degli ordini professionali Nazionali di Ingegneri, Architetti e Geologi, con lo scopo di colmare (con colpevole ritardo) le insufficienze delle NTC 2008 riscontrate in fase di applicazione, con risultati, a nostro parere, veramente apprezzabili, nonostante le due scuole di pensiero che si sono delineate in commissione: quella favorevole all’applicazione massiccia della FEMA 750 del 2009 e l’altra favorevole alla continuazione tradizionale. L’attenta opera di mediazione tra le parti ha prodotto dei risultati equilibrati dal punto di vista tecnico-scientifico.
Sarebbe auspicabile, d’ora in avanti, un aggiornamento con cadenza biennale (peraltro già previsto dalle NTC 2008) in modo da rimanere costantemente al passo con lo sviluppo scientifico internazionale in riferimento all’utilizzo di nuovi materiali e, soprattutto, all’edificazione in zona sismica.
L’impianto delle NTC 2018 risulta simile alle NTC 2008, che era già apprezzabile perché di facile lettura e consultazione, ma i punti “rivisti” della precedente normativa sono tantissimi e tutti intesi a rendere più oggettive e scientifiche alcune delle formulazioni empiriche in essa contenute, quali ad esempio quelle del taglio negli elementi tozzi nelle strutture dissipative, riportata ad una soluzione prossima all’ultra-collaudata del “limite elastico”, oppure a rendere chiara l’intenzione del legislatore di alcuni concetti espressi in modo non esaustivo e poi riprese impropriamente nella circolare 217/2009, la quale, per sua definizione, non ha carattere di cogenza.
Le novità più rilevanti delle nuove norme Capitolo per Capitolo
Esamineremo ora, per capitolo, le variazioni più rilevanti che avranno, a nostro parere, maggiore influenza nell’attività del calcolo strutturale per edifici sia civili che industriali, rimandando il lettore ad una più approfondita e dettagliata consultazione della norma:
• Nel cap. 2 è stato aggiunto un nuovo paragrafo che riguarda le caratteristiche di durabilità delle opere. E’ stato inoltre eliminato il valore minimo di 35 anni per il periodo di riferimento dell’azione sismica. Sono stati ritoccati alcuni coefficienti, per esempio per le verifiche a ribaltamento ed a scorrimento della struttura. La modifica sostanziale di questo capitolo è nell’annullamento dell’applicabilità delle tensioni ammissibili, fino ad ora ammesse nelle zona a basso quoziente sismico, è stato annullato difatti il paragrafo 2.7 delle vecchie NTC2008. È bene ricordare che il mantenimento per oltre un trentennio delle normative che consentivano il calcolo alle tensioni ammissibili ha causato l’”isolamento legislativo” dell’Italia, rimasta fuori dal progresso tecnologico dei paesi più sensibili verso la legislazione sismica, i quali già calcolavano con stati limite e metodi semiprobabilistici per le azioni. Nonostante i limiti e gli errori, è grazie all’Ordinanza 3274 del 2003, seguita dall’Ordinanza 3316 e dal DM 2005 sfociata infine nelle NTC 2008, che l’Italia ha nuovamente conquistato il livello che le competeva.
• Nel cap. 3 ci sono moltissime riorganizzazioni e puntualizzazioni per le definizioni dei carichi e sovraccarichi, più che altro per ovviare alle carenze delle NTC2008 e per la stessa finalità sono stati introdotti alcuni coefficienti riduttivi e sono state riviste alcune formulazioni e coefficienti. E’ stata rivista la denominazione delle classi del terreno ed annullate le classi S1 ed S2 , le quali sono state assorbite dalle altre classi per via della nuova formulazione che comprende anche la reale profondità del bedrock. Sono state inoltre rese più puntuali le azioni del vento, della neve ed aggiunta la definizione di quattro zone omogenee per l’azione della temperatura.
• Nel cap. 4 è stata aggiunto il concetto di rigidezza fessurata per l’analisi lineare del delta termico “stagionale” e tutto il resto del capitolo è indirizzato a far convergere la nuova normativa verso gli eurocodici e verso le norme UNI. E’ stata inoltre aggiunta una tipologia di muratura della quale se ne sentiva la mancanza, la muratura confinata, indispensabile per risolvere alcuni problemi che si presentano nel recupero del patrimonio edilizio esistente, in muratura.
• Nel cap. 6 è stata introdotta la semplificazione dell’utilizzo del sistema di approccio 2 sia per fondazioni su pali che per fondazioni superficiali, relegando il sistema di approccio 1 solo a gallerie e paratie. E’ stato introdotto l’effetto gruppo per la verifica delle palificate, in funzione delle caratteristiche del terreno e della diposizione dei pali. Sono stati anche introdotti vari aggiustamenti e precisazioni in campo geotecnico.
• Nel cap. 7 questo capitolo è quello che ha subito le modifiche più sostanziali, innanzitutto per uniformità e nell’ottica degli eurocodici sono state introdotte le definizioni di capacità e di domanda riferite alla struttura in esame. Viene consentita una rilevante semplificazione per gli edifici soggetti ad una accelerazione sismica pari o minore a 0,075 g consentendo la sola verifica a SLV e l’applicazione di un sistema di forze orizzontali semplificato, ma contrariamente a prima, non più verifica a tensioni ammissibili. Modifiche molto rilevanti sono nelle definizioni dei vari parametri per definire il fattore di struttura, certamente molto più puntuali di quelli delle vecchie NTC ed in modo particolare anche per le strutture non dissipative, finalmente un fattore di struttura, compreso tra 1 e 1,5 avvicinando così la nostra normativa agli eurocodici e permettendo una modellazione più aderente al vero. In questo capitolo, ripeto le modifiche sono tante e tutte degne di nota e tese a permettere alle strutture una migliore risposta alle azioni sismiche.
• Nel cap. 8 ci si aspetterebbe, come da tanti dichiarato, un alleggerimento dei coefficienti di sicurezza per le strutture esistenti, ma ciò è vero solo in parte; con le NTC2018, infatti, vengono posti dei limiti ai coefficienti minimi di sicurezza per miglioramenti statici, che prima non c’erano; questi, per edifici di classe d’uso IV e III ad uso scolastico, devono essere almeno 0,6, posto 1,00 l’adeguamento, mentre le altre costruzioni dalla classe d’uso III in giù e ad uso non scolastico, dovranno essere almeno allo 0,1. É possibile considerare adeguate alcune strutture specifiche quali quelle con la sola variazione di destinazione d’uso, tranne quelle che conducono a classe III di uso scolastico o classe IV, con un coefficiente di sicurezza pari o superiore a 0,8. Queste tipologie sono, a nostro parere, in numero ancora insufficiente.
In conclusione si può dire che le nuove NTC 2018 hanno risolto molti problemi della precedente normativa ed ha fatto chiarezza su molti punti che creavano dei dubbi, oltre che agli strutturisti, anche ai funzionari addetti al controllo delle progettazioni strutturali ed ha recepito appieno alcuni punti degli Eurocodici resi necessari. Permangono ancora piccoli problemi, quali la verifica alla duttilità delle sezioni di base di pilastri e pareti, all’incastro con la fondazione, perché la calibrazione di alcuni parametri è di difficile lettura, ma è auspicabile che questo venga affrontato dalla circolare, che secondo le previsioni vedrà la luce tra qualche mese.